Ricordo chiaramente, verso la fine del nostro giro notturno di ronda del perimetro della polveriera, quando stanco fisicamente oramai la mente era tutta protesa verso il letto, per quanto sudicio fosse, superammo l’ultimo albero poco prima di arrivare nel corpo di guardia, che sentimmo cadere giù da un suo ramo il sergente mimetizzato in faccia pronunciare le parole “tana! Giro alfa supplementare”.
Ci voltammo e non avemmo neanche la forza di reagire, le gambe in automatico proseguirono dritto per girare attorno ancora una volta alla polveriera, come punizione per non esserci accorti prima noi del sergente.
Nessun rancore, aveva ragione, ma…
Commenti recenti